In queste ore, con la notizia della presunta abolizione bollo per le auto ibride o elettriche, le forze politiche di opposizione stanno mettendo in atto una campagna di semplificazione strumentalmente allarmistica ai danni dei cittadini.
Capisco che solo ora, con i primi tepori primaverili, si stanno risvegliando per scaldare i muscoli verso la campagna elettorale, dopo anni di letargo politico e immobilismo caratterizzato dal vuoto cosmico in fatto di idee e proposte di soluzione. Ma credo che per il bene dei cittadini sia necessario fare chiarezza, soprattutto perchè in tema di transizione energetica ed ecologica non prendiamo lezioni dal partito delle fonti fossili e del nucleare, che per questioni di opportunità si scopre ‘ambientalista last minute’, in base all’utilità propagandistica del momento.
Ecco come stanno le cose: la Regione Lazio è una delle poche regioni in Italia ad aver esonerato dal bollo auto i veicoli di prima immatricolazione con alimentazione ibrida (benzina-elettrica o benzina-idrogeno) e tra le prime, a livello nazionale, ad aver raggiunto l’obiettivo dell’incentivazione. Come riportano infatti gli stessi dati ACI, già nel febbraio 2021 nel Lazio le auto ibride, con oltre il 26%, avevano superato quelle a diesel con il circa il 25%, per arrivare poi ad agosto al primo posto con oltre il 30% rispetto a quelle tradizionali, sia diesel (21%) che benzina (28%).
L’esenzione del bollo auto per chi acquista un’auto ibrida o elettrica approvata dalla Regione Lazio è entrata in vigore dal 2014 con una durata per i primi di tre anni di immatricolazione del veicolo. Una misura che, è bene ricordarlo, è ancora valida per tutto il 2022 e di cui quindi potranno beneficiare i cittadini del Lazio che cambiano vettura scegliendone una ibrida o elettrica entro il prossimo 31 dicembre.
Nel frattempo, e per gli anni successivi, entrano in gioco gli incentivi per i veicoli ecologici stanziati dalla normativa nazionale (circa 2 miliardi complessivi fino al 2024 per l’acquisto di auto e moto elettriche, ma anche ibride e a bassa emissione), che auspichiamo siano ulteriormente potenziati e con cui la Regione e gli enti locali sono chiamati a operare in armonia, andando a integrare anche con altre misure specifiche sempre a sostegno della mobilità elettrica, come ad esempio gli incentivi per 10 milioni di euro già stanziati dalla Regione Lazio come contributo a fondo perduto per Micro, Piccole e Medie Imprese-MPMI e titolari di licenza Taxi – Ncc per l’acquisto di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.
Fermo restando che, per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti, l’orizzonte di lungo termine deve essere quello di prediligere il potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, in particolare su ferro, e una mobilità sostenibile che sia collettiva, leggera e necessaria.