In queste ore è stato raggiunto l’accordo tra il MoVimento 5 Stelle e Rousseau che ha consentito al M5S di poter accedere finalmente ai dati dei propri iscritti. Ringrazio Giuseppe Conte e Vito Crimi per l’impegno, la pazienza e la grande capacità che hanno consentito l’approdo a questo passaggio doveroso, che ora consentirà al M5S di avviare in maniera spedita tutte le azioni necessarie per proseguire il percorso tracciato dagli Stati Generali del M5S. E in particolare, come annunciato dallo stesso Conte, la raccolta delle osservazioni degli iscritti sul nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori per poi arrivare, entro la fine di questo mese, al voto on line prima sullo Statuto e poi sul nuovo leader del M5S.
Più in generale mi sento di dire che per il MoVimento 5 Stelle si apre una nuova fase, un nuovo inizio che va oltre la narrazione mediatica e politica che ha ridotto tutto alla diatriba Rousseau-M5S, anche se comprendo che la contrapposizione dicotomica è la scorciatoia interpretativa più facile. Fa comodo sia a chi deve raccontare sia a chi prova a rapportarsi con un soggetto politico come il M5S, che sin dall’inizio della sua storia si è contraddistinto per la sua capacità caleidoscopica di tenere insieme più sensibilità.
L’accordo a cui si è giunti in queste ore è uno dei tanti momenti di un processo evolutivo più ampio, e tormentato, che nasce dalla crisi che il M5S ha dovuto affrontare dopo la morte del suo cofondatore Gianroberto Casaleggio. Per me, e per tutto il MoVimento, una perdita gravissima, seguita da momenti difficili e dolorosi, di smarrimento, di scelte più mediatiche che veramente politiche, di necessario confronto con altre forze politiche che con noi avevano responsabilità di governo, verso la ricerca di un nuovo equilibrio a cui nel frattempo si è poi aggiunta una sfida, più grande e più urgente per tutto il Paese, quale appunto la pandemia covid.
Siamo all’Anno Zero del M5S. Ripartiamo da qui ricordando e onorando la nostra storia, anche nei suoi aspetti più difficili. Più saldi di prima nelle radici per essere maggiormente capaci di futuro e dare il nostro contribuito a ricostruire l’Italia e il mondo post covid.
In alto i cuori!