Non sempre per ottenere un risultato concreto basta fare il proprio dovere, incluso quello di mettere nero su bianco tutte le azioni necessarie ad ottenerlo. Purtroppo, a volte, affinché un procedimento, già andato in porto su carta, vada avanti bisogna lottare con la burocrazia. Ancora più grave se alla base di questi rallentamenti c’è l’ombra di interferenze da parte di privati nell’azione amministrativa delle Istituzioni.
È il caso del Piano di Zona “Colle Fiorito”, esaminato al tavolo della Commissione Speciale sui Piani di Zona da me presieduta in Regione Lazio. Stiamo assistendo ad alcune inquietanti vicende volte ad evitare la revoca dei fondi pubblici ad uno dei costruttori interessati e segnalatimi dai malcapitati soci della cooperativa “Comunità Ventunesima” . I soci, ora in cerca di giustizia, dopo aver sborsato per la casa acquistata in sovrapprezzo in base ai criteri dell’edilizia agevolata, avrebbero ricevuto dal presidente del CdA, Gianluca Ribarbelli, una mail con cui venivano sollecitati a desistere dall’azione avviata in sede amministrativa proprio grazie alla Commissione regionale sui Piani di Zona.
Stando a quanto segnalatomi, con questa comunicazione, i soci della cooperativa sarebbero stati addirittura invitati a firmare un apposito modulo, allegato alla mail. Ciascuno di essi avrebbe dovuto dichiarare, in sostanza, di voler procedere all’archiviazione del procedimento di revoca dei soldi pubblici. Ma, cosa più grave, il presidente della cooperativa, avrebbe dichiarato (o millantato?) nero su bianco di essersi “già attivato personalmente sollecitando le sue conoscenze istituzionali” e promesso azioni contro quanti si erano fatti promotori dell’azione di verifica.
UN RIEPILOGO DELLA FACCENDA
- nell’ottobre 2019 la situazione della cooperativa “Comunità Ventunesima” arriva al tavolo della Commissione Speciale sui Piani di Zona in Regione Lazio e viene esaminata insieme con altri operatori del Piano di Zona di Colle Fiorito. In quella sede la Regione Lazio verificò che c’erano tutti i presupposti per iniziare il procedimento di revoca del finanziamento pubblico.
- il 29 luglio 2020: dopo numerose sollecitazioni sia da parte mia che da parte dei comitati di cittadini, gli uffici del Dipartimento Politiche Abitative della Regione Lazio avviano finalmente l’iter amministrativo di verifica per la revoca del finanziamento che si sarebbe dovuto concludere entro 90 giorni lavorativi, ovvero entro lo scorso 4 dicembre.
- Ad oggi, oltre la metà di gennaio del 2021, ancora non si è mosso nulla.
- Nel frattempo, parallelamente, si sarebbe avviato questo inquietante lavorìo di interferenze sottobanco.
Per queste ragioni, ho scritto una lettera all’assessore regionale alle Politiche Abitative, Valeriani, per trasferirgli queste segnalazioni dei soci e chiedere quali azioni intendesse intraprendere rispetto ad un procedimento che doveva essersi già concluso.
L’assessore Valeriani mi risponde ribadendo, in sintesi, che il procedimento è stato avviato. Ora lascio alle Autorità competenti la verifica dei fatti sopra descritti e mi limito ad attenermi alla realtà nota. I fatti dicono, banalmente, che un iter discusso e portato all’attenzione degli uffici regionali da oltre 1 anno – e che doveva concludersi entro lo scorso 4 dicembre – ancora non ha visto la luce. Il resto sono solo timori che, mi auguro, saranno smentiti non appena la Regione provvederà appunto a dare il via libera alla revoca del finanziamento e a revisionare i procedimenti di tutte le situazioni già vagliate e concluse, laddove dovessero palesarsi dei dubbi sul rapporto millantato da tale missiva, anche attraverso un confronto diretto con i soci delle stesse cooperative che hanno sempre offerto la loro disponibilità a chiarire ogni loro dichiarazione, ricostruendo così la vicenda a partire dalla loro adesione alla coop avvenuta anni fa.