Il 12 novembre scorso, si è concluso l’esame in IX Commissione Lavoro e pari opportunità della proposta di legge “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne“. Adesso manca il passaggio in Commissione Bilancio per la copertura economica per poi approdare finalmente nell’Aula della Pisana per la sua definitiva approvazione.
Vi ho già raccontato nelle scorse settimane dei progressi compiuti: il testo inizialmente proposto è cresciuto notevolmente rispetto alla versione originaria. Questo perché ho sempre ritenuto che non potevamo limitarci solo ed esclusivamente al tema della parità retributiva, ma che occorresse avere una legge quadro su tutte le misure di sostegno alla parità di genere, non è limitabile ad un valore prettamente economico monetario. Questo è un aspetto che mi sta particolarmente a cuore e su cui ho molto insistito in Commissione.
I miei emendamenti per la parità retributiva
Durante la seduta sono stati approvati ben 10 miei emendamenti su molteplici misure a sostegno delle donne lavoratrici. In particolare, sono intervenuta per sostenere:
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misure di sostegno al reddito per l’imprenditorialità femminile tramite agevolazioni finanziarie che fossero erogate al maggior numero di imprenditrici e quindi disponendo il divieto di cumulo di tali contributi pubblici per favorire la più ampia platea possibile di beneficiarie;
- misure per garantire la parità di genere nelle Giunte comunali, impegnando la Regione a sostenere fattivamente la partecipazione delle donne in politica in particolare vigilando sul rispetto della normativa statale che dispone che nelle giunte dei comuni con più di 3.000 abitanti nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. Purtroppo non sempre questo criterio viene rispettato. Abbiamo pertanto richiesto che la Regione, tramite intesa con l’ANCI Lazio, monitori e relazioni con cadenza biennale sugli esiti di tali attività di monitoraggio;
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misure per sostenere le mamme lavoratrici tramite buoni acquisto di servizi babysitting e caregiver rivolto alle famiglie con reddito ISEE non superiore a 30.000 euro. Questo per aiutare veramente chi non può permettersi questi servizi.
Altri emendamenti hanno riguardato le pari opportunità e la parità genitoriale, su cui da tempo insisto, perché non vi sarà mai vera parità fra i due ruoli genitoriali se non parte da un’equa condivisione delle responsabilità. A breve ci sarà il confronto in Aula, l’ultimo passo di questo piccolo grande obiettivo di uguaglianza raggiunto. Seguitemi, vi terrò aggiornati!