Come mi sono avvicinata alla politica
In tutti gli anni della vita precedente al fatidico gennaio 2007, mi ero sempre tenuta alla larga dalla politica e dal fetore dei partiti. Pensavo scioccamente che se avessi fatto finta di nulla, avrei potuto condurre la mia vita senza mai inciampare nella politica, ognuno per la sua strada. Poi un giorno ho capito che, come si dice, “se pure tu non ti interessi della politica, prima o poi lei si interesserà di te”. Ho guardato con attenzione al mio presente (il lavoro, l’assistenza sanitaria, la casa) e il mio futuro (i figli, la pensione, la vecchiaia) ed ho capito che non potevo più far finta di niente.
Ho iniziato la mia avventura il 30 gennaio 2007 quando, a riposo forzato in casa per gli orecchioni, mi misi ad esplorare con attenzione in blog di Beppe Grillo che di solito leggevo velocemente la mattina prima di mettermi a lavorare. Scoprii quindi che c’erano persone nella mia città che si incontravano per organizzare attività relative alle tematiche affrontate dal blog e che ne discutevano ampiamente su un forum, il meetup Amici di Beppe Grillo di Roma. Mi iscrissi ed iniziai a partecipare, prima in punta di piedi e poi con sempre maggior coinvolgimento. Il livello culturale del meetup allora era molto alto, i temi trattati per me erano tutti nuovi ed ugualmente interessanti ed io passavo giornate intere a cercare di deprogrammare la formazione che avevo avuto fino a quel momento dai canali di comunicazione ufficiali e tradizionali.
Il lavoro con i meetup
In questi anni ho organizzato i primi due Vday, ho contribuito a creare e far presentare la Lista Civica Amici di Beppe Grillo di Roma alle amministrative del 2008, sono stata responsabile Lazio per il gruppo sulla Class Action, organizer dello storico meetup di Roma, responsabile staff legale, responsabile comunicazione, responsabile relazioni esterne. Ho montato gazebo, scritto volantini, preparato comunicati stampa, organizzato eventi vari legati ovviamente alle nostre tematiche, piegato magliette, raccolto fondi, pulito parchi, fermato gente, stretto mani, scambiato sorrisi, cantato e pianto, intrecciato rapporti con gli altri meetuppari di tutta Italia, passato ore al telefono, mi sono fatta amici tutti i dipendenti degli uffici pubblici dove la nostra attività ci portava.
Nel 2011 sono rimasta incinta e per motivi di salute, oltre che per un mio bisogno di tranquillità, sono volontariamente rimasta un po’ ai margini dei lavori, ma sempre disponibile per il gruppo. Ho seguito con entusiasmo la nascita dei nuovi gruppi municipali e ho dato saltuariamente una mano quando mi è stata richiesta. Ho comunque partecipato, panciamunita (tanto perché il piccolo si abituasse da subito), a tutti quegli eventi dove sentivo di non poter mancare e dove il fisico mi ha consentito di essere. Da settembre 2012, tornata al lavoro e con il pupo divenuto più grande, mi sono rituffata nel vortice 5 stelle con rinnovata voglia di fare e con il senso di responsabilità che porta l’essere certa di stare scrivendo, in questo momento, in questo Paese, un pezzo di storia.
A seguito dei noti scandali della Regione Lazio sulla gestione dei fondi dei gruppi politici (Batman vi ricorda qualcosa? e non parlo del fumetto) e delle dimissioni della Polverini, siamo stati catapultati nella corsa per le regionali e a seguire per quella delle politiche, anticipate a febbraio 2013. Nel frattempo, sul portale del MoVimento di sono tenute le nostre votazioni online per la formazione delle liste di candidati per il Parlamento ed io sono risultata la terza per la Camera dei Deputati nella circoscrizione Lazio 1.
L’ingresso in Parlamento
Sono stati mesi faticossimi, ma esaltanti, pieni di ottimismo e di speranza. Abbiamo anche vinto le elezioni con quasi il 26% dei voti! Abbiamo lasciato lavoro, famiglia, amici, tempo libero, sonno e una vita normale e ci siamo tuffati nel Palazzo. I miei colleghi, molti dei quali non mi conoscevano (altri invece sì, da anni di contatti in rete e dal vivo nei nostri raduni nazionali), mi hanno scelta come prima Capogruppo per la Camera dei Deputati.
Sono stati 3 mesi terribili ma esaltanti, anche un po’ “dissocianti” per una persona normale: passavo dall’accompagnare mio figlio al nido alle consultazioni con Napolitano un paio d’ore dopo, andavo a comprare il latte e nel pomeriggio avevo appuntamento con l’Ambasciatore tal dei tali, lasciavo le scarpe dal calzolaio mentre ero al telefono magari con Palazzo Chigi, facevo la spesa e programmavo una conferenza stampa. Nel frattempo, i media mi hanno massacrata per aver avuto l’ardire di non farmi intimidire e sfidare i partiti con due frasi per cui molte delle persone che mi incontrano ancora mi ringraziano: “mi sembra di stare a Ballarò” (dai cui ci propinate le vostre vuote promesse elettorali da anni) e “noi non incontriamo le parti sociali perchè noi SIAMO le parti sociali” (brucia a molti questa banalità, ma è così, non siamo quadri di partito o intellettuali à la page presi a bordo per darsi una parvenza di rinnovamento).
Per me, solo per me, è stata coniata l’inedita categoria della “politica antipatica”, salvo poi regalarmi un sorriso ogni volta che qualcuno mi conosce dal vivo e mi dice “ma lo sai che non sei la stronza che dicono che tu sia in Tivù?”. Per me, solo per me, è stata applicata ogni scorrettissima tecnica manipolatoria delle mie parole (l’età del Presidente della Repubblica, l’invito a fare il nonno, l’inesistente endorsement a Prodi) pur di farmi apparire una gaffeur, ignorante, incompetente. Insomma, tanti altri nuovi simpatici difetti sommati ai miei già numerosissimi. Oltre a convivere con il tritacarne mediatico sulla mia persona, in quei famosi 3 mesi ho gestito la nascita del gruppo parlamentare, equiparabile alla nascita di una piccola azienda, con relativi adempimenti burocratici, e vissuto la prima vivace fase di conoscenza di un gruppo di 109 deputati e 54 senatori.
Dove sono oggi
Ma quello che non uccide fortifica e nonostante la fatica, aumentata dal fatto che ero di nuovo incinta, sono sopravvissuta ed eccomi qui. Ora sono nella Commissione Affari Costituzionali e lavoro con un gruppo molto affiatato di colleghi sui temi fondamentali della democrazia nel nostro Paese: modifiche costituzionali, legge elettorale, finanziamento della politica ecc.. Seguitemi su questo blog per sapere cosa sarà di me domani, la mia vita al momento è un work in progress!
Guardando indietro a tutti questi anni, scrivendo questa mia presentazione, ho cercato di capire perché nonostante tutto sia rimasta così caparbiamente attaccata al sogno che la mia Italia potesse davvero cambiare. Penso di essermi data qualche risposta: perché noi cittadini siamo meglio di quanto pensiamo di essere, perché non possiamo rassegnarci a questo lento morire dentro, fatto di solitudine e indifferenza, perché abbiamo bisogno di sapere che lasciamo ai nostri figli un futuro migliore e non li abbandoniamo a cavarsela da soli dopo averli messi al mondo. Se sono ancora qui, nonostante tutto quello che ho visto di sublime e infame in questi anni, è perché sono perdutamente e profondamente innamorata della speranza e sono tenacemente convinta di poter dare il mio contributo per renderla realtà.